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Patologie curabili con integratori ad erbe naturali

Patologie curabili con integratori ad erbe naturali

La medicina parallela e controcorrente a quella tradizionale, occorre ad indicare un percorso differente, ispirato al naturale ed a tecniche antiche.

Spiegheremo quali patologie possono essere curate includendo nella nostra dieta, integratori ad erbe naturali (comunemente conosciuti come fitoterapici crio triturati):

  • Disturbi Ansia 
  • Depressione 
  • Insonnia 
  • Degenerazione Cerebrale 

L’ansia è una reazione di paura cosciente di fronte ad un pericolo immediato o futuro, reale o immaginario, che si accompagna a sintomi mentali (nervosismo, difficoltà di concentrazione, sensazione di testa vuota, incapacità di rilassarsi, irritabilità) e sintomi somatici (tachicardia, dispnea, sudorazione, bocca asciutta, vertigini, nausea, diarrea, vampate di calore, brividi, “nodo alla gola”, dolenzia muscolare).

Si parla di un disturbo d’ansia, quando diviene una risposta cronica irrazionale e debilitante di fronte ai normali eventi della vita in assenza di vere minacce. 

Gli specialisti distinguono cinque tipi principali di disturbo d’ansia: il disturbo d’ansia generalizzato (GAD), il disturbo da panico, il disturbo ossessivo compulsivo, la fobia e i disturbi da stress post-traumatico. 

La classificazione risulta spesso difficile per la mutevolezza dei sintomi pertanto nella nostra trattazione faremo riferimento a tre livelli. 

Nel primo livello del disturbo d’ansia si parla di ansia semplice quando si mantiene lieve e rimane nei sintomi psichici, nel secondo livello si parla di angoscia quando comprende sintomi fisici in modo disturbante, e nel terzo livello di attacchi di panico quando senza una causa apparente l’ansia paralizza il paziente in modo acuto impedendo le normali attività di vita. 

L’angoscia corrisponde allo Stato generalizzato d’ansia (GAD) le persone sono costantemente in apprensione e non sono in grado di rilassarsi. 

Spesso hanno esperienza di insonnia e non riescono a concentrarsi bene, possono riuscire a mantenere una carriera e una vita sociale, ma spesso sono vittime di insuccessi, di disimpegno da situazioni sociali. 

L’attacco di panico è un improvviso accesso di paura con un senso di morte imminente. 

C’è forte tachicardia, senso di soffocamento, con dolore al petto, sudorazione e vertigini che insorgono velocemente. 

Spesso questi sintomi fisici dolorosi peggiorano l’attacco di panico. 

L’attacco di panico è imprevedibile e improvviso e dura più o meno 10 minuti.

Fobie sono paure ingiustificate e possono essere specifiche o sociali.

Le fobie specifiche sono la paura di alcuni oggetti, o animali, mentre la fobia sociale è l’ansia per normali situazioni sociali. 

La fobia sociale è una paura cronica di essere giudicati dagli altri e può durare settimane prima di un incontro programmato o evento sociale.

Le Cause di queste patologie

L’ansia può essere la conseguenza di molti fattori tra cui: carenze alimentari, cambiamenti ormonali, di malattie organiche, di esperienze traumatiche, di cattive abitudini, di ritmo di vita stressante, di invecchiamento, e da fattori genetici. 

In particolare, carenze dietetiche di vitamine, minerali e aminoacidi sono associati ad un aumentato rischio di disturbo d’ansia.

Le variazioni dell’equilibrio ormonale femminile, connesse con ciclo mestruale, la gravidanza, e il post-partum, e la menopausa sono tutte associate ad un aumento delle frequenze di disturbo d’ansia.

Inoltre, un’esperienza traumatica violenta può portare a disturbi da stress post-traumatico con ricordo continuo del vissuto. 

Anche le cattive abitudini possono portare ad ansia, come l’abuso di droghe illecite e perfino l’eccessivo consumo di caffè. 

L’ansia è anche strettamente associata allo stato di depressione, con una correlazione biunivoca, l’ansia può portare a depressione e la depressione può portare ad ansia. 

Fisiopatogenesi 

L’ansia nasce da stimoli di vario tipo che attivano la corteccia cerebrale e il sistema limbico e da qui l’ipotalamo, il quale a sua volta attiva due vie. 

La prima via coinvolge l’asse surrenalico che porta il surrene a produrre adrenalina e noradrenalina e successivamente cortisolo. 

La seconda via al tronco cerebrale e al sistema ortosimpatico periferico che porta sempre alla produzione di catecolamine (adrenalina e noradrenalina). 

Le catecolamine sono le responsabili dei sintomi sia psichici che fisici descritti prima. 

Se il carico di stimoli è leggero l’adrenalina secreta è sufficiente a inibire l’ipotalamo e l’ansia è sopportabile, se invece lo stress danneggia di più il corpo i sintomi diventano fisici e più insopportabili. 

Il principale neurotrasmettitore inibitorio implicato nell’ansia è il GABA (acido Gamma-amino butirrico) che assicura il mantenimento di un basso stato di attivazione spontanea dei nostri neuroni, compresi quelli monoaminergici, in questo modo regola in generale l’intero sistema nervoso e in particolare la stabilità di funzionamento dell’amigdala coinvolta nella percezione e valutazione delle minacce. 

Gli studi farmacologici hanno mostrato che il legame del GABA ai recettori specifici posti su un canale di membrana trasportatore di ioni causa l’ingresso di cloro all’interno della cellula polarizzata che produce una diminuzione degli stati ansiosi. 

Per il panico è implicata anche l’adrenalina responsabile delle reazioni somatiche. 

Nella terapia chimica dell’ansia si usano gli ansiolitici il cui meccanismo d’azione è favorire il legame del gaba con i recettori specifici presenti sulle membrane dei neuroni. 

DIAGNOSI: è quasi solamente soggettiva e basata sull’anamnesi e l’osservazione, i test di screening per i disturbi d’ansia possono aiutare a determinare la causa e la gravità dell’ansia, ma non sono determinanti.